ANNO 14 n° 119
Peperino&Co.
Tre chiese in una:
quella di San Flaviano
>>>> di Andrea Bentivegna <<<<
30/05/2015 - 02:00

di Andrea Bentivegna

VITERBO - Percorrendo la via Francigena, quando ormai la destinazione di Roma era prossima, i pellegrini giungevano a Montefiascone e lì, alle porte del paese, allora come oggi, venivano accolti da una costruzione di insolita bellezza, San Flaviano.

Questa antica chiesa, che possiamo far risalire al XI secolo, è tra i più singolari edifici della nostra provincia, ed è il risultato di modifiche e stratificazioni che si sono succedute nel corso dei secoli. Per intenderci, proviamo a immaginare due palazzi, di periodi, dimensioni e forme differenti e di combinarli insieme. Non si tratta certo di un’operazione semplice, ma a questo punto, poi, come se non bastasse, al di sopra dell’edificio che abbiamo ottenuto costruiamone un terzo: un vero rompicapo architettonico, non c’è che dire.

Ebbene, varcando le porte di San Flaviano, dopo essersi lasciati alle spalle la splendida facciata, anch’essa risultato della sovrapposizione di varie epoche, ci si trova immersi in un ambiente buio e possente, con tre navate in cui quella centrale, a un certo punto, è priva della volta e lascia intravedere un vasto ambiente superiore: è questo il risultato, intrigante, dell’esperimento che abbiamo immaginato.

Cercando di ripercorrere la complessa genesi di questo edificio e le varie trasformazioni che l’hanno reso il gioiello attuale, dobbiamo ricordare che in un primo momento la chiesa inferiore, quella più antica, non fu immaginata dal suo ideatore così come noi oggi la conosciamo. Originariamente doveva possedere una pianta circolare, dal momento che il suo architetto, di nome Maginardo, si ispirò, nel progettarla, alla splendida San Vitale di Ravenna, uno dei capolavori dell’architettura del tempo.

Il primo progetto prevedeva perciò una forma ottagonale con un grande vano centrale vuoto a doppia altezza e fu sulla base di questo disegno che si avviarono i lavori, tuttavia giunti quasi a conclusione si decise, sorprendentemente, di stravolgere l’edificio allungandolo verso la strada e trasformandolo in una chiesa più tradizionale.

Nei secoli successivi si continuò con le modifiche fino addirittura a decidere di costruire una seconda chiesa sfruttando gli ambienti sovrastanti: per questa si scelse un’orientamento opposto a quella inferiore, aprendo anche un secondo accesso non più dalla strada bensì dal lato opposto, quello alle pendici del paese.

Anche la facciata testimonia dei cambiamenti subiti dalla fabbrica: nella parte inferiore si può oggi notare un triplice portale gotico che rappresenta, senza ombra di dubbio, l’elemento più antico, quindi alzando lo sguardo, possiamo scorgere un’elegante loggia lignea di epoca rinascimentale adornata in un secondo momento con il simbolo araldico del cardinal Gambara e infine, sulla sommità, un elegante campanile ''a vela'' di chiaro stile seicentesco.

Più che una chiesa si tratta dunque di una sofisticata sedimentazione di diverse epoche architettoniche che sembrano essersi depositate le une sulle altre come gli strati geologici di un’antica pietra e non a caso San Flaviano rappresenta oggi, con le sue evoluzioni, la testimonianza di quelle epoche che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia della nostra terra.





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